La metà di una vita

Ultima modifica 29 Marzo 2017

La mia metà è davvero accanto a me da quasi metà di tutta la mia vita. Avevo 19 anni e lui 20. E siamo ancora qui. Insieme. Quando si sta insieme da così tanto tempo capita di chiedersi cosa, ancora oggi, ci tiene legati, ancora vicini a camminare sullo stesso sentiero. Sarebbe facile dire che è l’amore ma non solo questo. L’amore non basta per stare insieme.Perchè, nonostante Cenerentola, non esistono scarpette di vetro che non si rompano. Nonostante Biancaneve, non basta un bacio per svegliarsi dai brutti momenti.

Non c’è un unico tipo di amore, anzi ce ne sono moltissimi. Io ne conosco bene uno, il mio. E questo mio amore, come quello di tutti, si basa su delle convinzioni. Sta a voi che mi leggete decidere se potrebbero appartenere anche a voi.

Il mio amore vive sotto un unico tetto. No, io non credo nell’amore a distanza, in quelli del fine settimana o case separate. Perché è troppo facile. Certo, si sente la mancanza idilliaca dell’altro credendo che sia questo l’amore, credere che ti manca perché lo ami. Ma cosa ti manca veramente dell’altro se non condividi tutto e molte cose addirittura le ignori ? Perché solo stando quotidianamente sotto lo stesso tetto conosci davvero qualcuno. Perché la casa è il nostro mondo più privato. Quello in cui ci spogliamo delle convenzioni sociali e siamo semplicemente noi stessi, fino in fondo. Non voglio dire che le cose semplici o comode non mi piacciano, ma il mio amore prevede di trovare le comodità insieme. A letto, in bagno, a tavola. Fino a che si vive da soli ognuno di noi ha un suo modo di dormire, di mangiare. Ma se vivi sotto lo stesso tetto allora non conta più solo il tuo. E per trovare comunque la tua comodità devi lavorarci su, un giorno alla volta. Condividere grandi principi o gli hobby è semplice ma spesso un dentifricio schiacciato male o la finestra chiusa o aperta durante la notte fanno molto più male a volte. E’ relativamente semplice farlo un fine settimana o una volta ogni tanto ma tutti i giorni ? E’ tutta un’altra storia…

Il mio amore è saper essere se stessi ma accettare il cambiamento. Anche saper essere se stessi con chi si ama è importantissimo. Perché se si finge di essere diversi allora non è amore vero ma una menzogna. Un castello di carta. E anche il castello costruito meglio o con più carte alla fine…E’ sempre un castello di carte. E basterà un soffio per farlo cadere. Nessuno può fingere su di se per sempre. Alla fine quello che siamo viene fuori. E non è facile ricostruire un nuovo castello di mattoni. Altrettanto importante accettare il cambiamento. Perché se le basi di ciò che siamo rimangono le stesse per tutta la vita non possiamo certo pensare che quello che ci accade intorno, specie le difficoltà, non ci cambino. Ogni cicatrice c’è e rimane ma da carattere alla casa. Ne segna la vita, la sua storia.

Il mio amore è fatto di parole. Le parole sono quella cosa che sta alla base di tutto. Si, c’è qualcosa di veramente romantico nel guardarsi negli occhi e capirsi al volo. Va benissimo. Ed è bellissimo perché quando accade è come la telepatia. E’ magico. Ma è ancora più speciale quando sai parlare con chi ami. Quando non hai paura di dire ciò che pensi. Quando sai che l’altro capirà cosa vuoi dire. E che se non lo capirà subito lo capirà poi. Quando senti proprio il bisogno di condividere quello che pensi, quindi non solo lasciarlo dentro di te, ma trasformare un pensiero e farlo uscire. Per condividerlo. Come se non fosse abbastanza reale fino a che anche lui non lo sa.

Il mio amore vive sotto il mio tetto e cammina con me da quasi 18 anni.
Il mio amore è la metà più bella di me.
Il mio amore è il padre di mio figlio
Il mio amore si chiama Riccardo.

Nathalie Scopelliti

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