Spider-Man: Far From Home, un film da record [La Recensione]

Ultima modifica 1 Agosto 2019

Avvertenza: se esiste ancora qualcuno che non ha visto Avengers: Endgame, sappia che qui si spoilera di brutto!

Spider-Man: Far From Home è arrivato dal 10 Luglio nei cinema con non poche aspettative, come d’altra parte ci si aspetta dato il grande successo dei film Marvel che lo hanno preceduto. Il film segue la storia di Spider-Man: Homecoming e si incastra narrativamente con Captain America: Civil War.

Aspettativa alte abbiamo detto: ma Far From Home le rispetta tutte, apparentemente senza sforzo.

E’ un’esplosione di adrenalina, azione, emozione e sentimenti che è all’altezza dei film precedenti e soddisfa grandi e bambini.

Spider-Man: Far From Home

Riprende la storia in cui si è interrotto Endgame, affrontando alcune delle questioni lasciate in sospeso. La morte di Tony Stark è stata uno shock per tutto il mondo, in ogni dove si trovano memoriali nati spontaneamente, dai murali ai santuari urbani ai gadget commemorativi. Peter Parker (Tom Holland – lo dico, lo ammetto pubblicamente: per me lo SpiderMan più credibile di sempre) è stato particolarmente colpito dalla morte del suo mentore e da adolescente qual è, è schiacciato dalla sensazione di non essere all’altezza dei suoi colleghi supereroi, dell’eredità lasciatagli da Iron Man.
E’ ritornato alla sua vita normale (l’eroe di quartiere) ed è pronto a prendersi una pausa dalla vita da supereroe e ad essere di nuovo adolescente per un po’.

Ma è tornato in un mondo che è stato cambiato profondamente dallo snap-back di Thanos in Avenegers: Infinity War. Sono passati cinque anni ed il mondo ha dovuto adattarsi all’improvvisa ricomparsa di tutte le persone che si erano  volatilizzate.

Spider-Man Far from Home affronta questo shock con leggerezza e velocemente, ma questo cambiamento fa da sfondo al mondo in cui Peter ritorna, in cui alcune compagni del liceo sono invecchiati di cinque anni, mentre altri sono esattamente come prima del “Blip” , dei sedicenni in piena crisi ormonale. Fortunatamente per Peter, il suo migliore amico Ned (Jacob Batalon) e la ragazza dei suoi sogni MJ (Zendaya) – sono stati blippati via e sono rimasti sostanzialmente gli stessi al ritorno a casa. Ha quindi la possibilità di riprendere da dove si era interrotto, specialmente nel cercare di avvicinarsi a MJ.

Spider-Man: Far From Home

Ma non può filare tutto liscio, ovviamente.

Ci sono altre minacce ed altri eroi all’orizzonte: nella narrazione fa la sua comparsa Quentin Beck (Jake Gyllenhaal), un viaggiatore interdimensionale la cui terra alternativa di un universo parallelo è stata distrutta da misteriose forze che richiamano gli elementi della natura, da cui chiamati “ Elementali”.

Quelle creature si stanno ora presentando sulla Terra di Peter, e Nick Fury (Samuel L. Jackson) vuole che aiuti Quentin – immediatamente soprannominato Mysterio dai compagni di classe di Peter – a combatterle prima che distruggano tutto.
Proprio come in Spider-Man Homecoming, dove Peter è stato combattuto tra la tranquillità di una vita normale e le grandi responsabilità derivate dall’essere percepito come un eroe, in Spider-Man Far From Home, Peter cerca in Mysterio il nuovo Tony.
L’eroe più grande cui affidarsi per continuare la sua vita da adolescente e portare avanti il suo personalissimo piano di conquista del cuore di MJ.

Ma Mysterio, Nick Fury, e gli Elementali hanno ovviamente altri piani per lui…

Chiunque abbia familiarità con i personaggi di Spider-Man si sarà fatto già un’idea di dove tutto questo porterà, ma ci si arriva seguendo un ritmo incalzante degno dei migliori fumetti. Le emozioni ci sono tutte:  Peter – nel suo essere Peter – vive di frustrazione, paura per i suoi amici, il battito del cuore accelerato per MJ, sente di avere la sindrome dell’impostore tanto da non sentirsi degno del regalo che Tony Stark gli fa recapitare.

Spider-Man: Far From Home

Tom Holland ha la faccia giusta, è bravo, simpatico, buffo, impacciato, pulito, onesto ed aperto. E’ un ragazzo qualunque il cui cuore da eroe lo chiama ad essere il nuovo Tony Stark.

Gyllenhaal, allo stesso modo, rientra perfettamente nel clichè dell’eroe bello e dannato, con un passato pesante e l’ardire di sacrificarsi per l’umanità.
Ma c’è molto più di questo e quando giunge il momento, la sua performance cambia magistralmente.

Spider-Man: Far From Home

Gli effetti speciali sono parte integrante della storia con effetti vertiginosi e creatività visiva. Il pubblico, così come gli eroi protagonisti, deve adattarsi con velocità  a realtà che possono non essere verititere.

Si viene trasportati da New York a Venezia, per arrivare a Praga al seguito della gita del liceo di Peter e si viene travolti dalle gesta eroiche di Spider-Man contro i suoi antagonisti.

Spider-Man Far From Home è un film sorprendentemente efficace ed emotivo, divertente e doloroso al tempo stesso.

L’ombra ed il ricordo di Tony Stark aleggiano costantemente, alcuni critici lo hanno definito una vera e propria terapia di gruppo per elaborare la perdita dell’eroe di tutti noi.
La perdita di Peter è più personale e più sentita, il suo è un percorso di crescita e consapevolezza, che lo porterà alla scelta definitiva.

C’è un piccolo momento topico in Spider-Man Far From Home in cui l’assistente di Tony, Happy Hogan (Jon Favreau) osserva in silenzio mentre Peter si avvicina ad una delle portentose macchine di Tony e inizia a comporre gli elementi olografici della tuta, creandosi un nuovo vestito.
Happy non dice nulla – sorride malinconicamente, riconoscendo chiaramente il comportamento e rivedendo in Peter la stessa concentrazione del suo vecchio amico.

Spider-Man: Far From Home

E’ solo un un veloce fotogramma, ma è Spider-Man: Far From Home nella sua più profonda essenza: l’accettazione delle emozioni umane, un ricordo forte e vivo, il momento delle scelte e della consapevolezza.

È un film  che lascia senza fiato,
con una porta spalancata verso nuove eroiche avventure.

Spider-Man: Far From Home è un film adatto a tutti, dalle famiglie con bambini agli adulti marvel-addicted.

Io l’ho visto da sola Si, sono una marvel-dipendente e mi è piaciuto davvero molto.
L’ho rivisto con la figlia preadolescente che ne è uscita entusiasta pur non essendo molto avvezza ai supereroi, lo rivedrò di sicuro con il seienne… e se ci seguite nel gruppo facebook scoprirete tutti i nostri commenti!

#Spaventometro: 6

Età: dai 6 anni in su. Le realtà illusorie create con gli ologrammi sono un po’ impegnative da comprendere per bambini più piccoli, per quanto possano tranquillamente godersi tutta l’azione senza porsi tante domande.

Casa di Produzione Columbia Pictures e Marvel Studios
Distribuito da Sony Pictures
Anno 2019
Regia: Jon Watts
Cast: Tom Holland, Samuel L. Jackson, Jake Gyllenhaal, Zendaya, Marisa Tomei
Durata 129 minuti

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