Teoria del genere, scuole, cattolici e gay, facciamo chiarezza

Ultima modifica 30 Ottobre 2017

Alcuni mesi fa, era novembre 2014, in un asilo della Bufalotta scoppiò un gran bailamme da parte dei genitori e delle associazioni cattoliche per una copia del libro “Piccola storia di una famiglia” che racconta la storia di Margherita e le sue due mamme: Mery e Franci. L’accusa rimbalzata sui quotidiani locali e nazionali era di voler sorpassare i genitori nell’educazione affettiva dei figli da parte degli insegnanti e delle istituzioni, la trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero di Marino, aveva sicuramente inasprinato il conflitto che non è mai stato nascosto.

gender

Un incontro tra genitori arcobaleno e cattolici

A titolo personale e anche politico, nel senso più elevato del termine, partecipai a un incontro tra due famiglie arcobaleno e i genitori cattolici di uno degli asili coinvolti nella bufera, per ovvi motivi di privacy evito di nominare i diretti interessati. E sebbene molti dei presenti non fossero estremisti e le aperture di Papa Francesco fossero sentite, ecco che a un certo punto qualcuno nomina la famigerata “Teoria del gender“. La non sottile accusa è quella di far parte di una lobby gay che insieme all’Organizzazione mondiale della sanità manipola le scuole per diffondere sin dalla più piccola età una libertà di identità sessuale morbosa slegata completamente dal patrimonio genetico. Questo, ovviamente, non informando i genitori di questo “programma educativo”. 

I genitori delle Famiglie Arcobaleno sono completamente caduti dal pero. Uso questa espressione popolare per dare precisamente l’idea delle loro facce quando questo buon cattolico ha citato loro i modelli sessuali implicati.

Le loro facce dicevano esattamente questo “Ma di cosa parla il signore?“.

Le due famiglie e insieme a loro tutta l’associazione ignorava completamente l’uso distorto e manipolativo che la propaganda veterocattolica oltranzista stava facendo di queste letture sedicenti degli studi sul gender. In inglese ovviamente perchè risulta maggiormente imposto dalle nazioni “immorali”. Che poi spiegatemelo voi come la Cattolicissima Spagna possa essere immorale… ma tant’è.

Ed ecco che per la prima volta incontrai dal vivo la manipolazione mediatica si basa sulla confusione tra teoria del genere e identità di genere, due cose diverse.

La teoria del gender: maledizione o approccio multidisciplinare?

Sfrondiamo il mito della lobby LGBT a danno dei nostri figli, questi incauti non ne sapevano nulla. Cos’è la teoria del genere? Wikipedia afferma che gli studi di genere finora invece della catalogazione in cui gli individui sono divisi in uomini e donne sulla base delle loro differenze biologiche  propongono invece una suddivisione, sul piano teorico-concettuale, tra questi due aspetti dell’identità:

  • il sesso (sex) costituisce un corredo genetico, un insieme di caratteri biologici, fisici e anatomici che producono un binarismo maschio / femmina,
  • il genere (gender) rappresenta una costruzione culturale, la rappresentazione, definizione e incentivazione di comportamenti che rivestono il corredo biologico e danno vita allo status di uomo / donna.

Gli studi di genere nascono a cavallo tra gli anni 70 e 8o negli Stati Uniti dal movimento femminista con un approccio multidisciplinare all’argomento che spazia dall’economia, alla sociologia, alla biologia e alla psicologia, per favorire una diversa prospettiva delle minoranze che svuoti di sensi modelli antiquati e sessisti per una maggiore contestualizzazione sociale e storica dei modelli di identità in cui riconoscersi.
L’obiettivo è il superare le discriminazioni per favorire le persone nel loro sviluppo pieno, e nel massimo rispetto della propria identità.

Rivoluzionario sicuramente, non manipolativo però o ossessionato sul sesso, non si limitano quindi a proporre teorie e applicarle all’analisi della cultura, ma mirano anche a realizzare cambiamenti in ambito della mentalità e della società. Sono strettamente legati ai movimenti di emancipazione femminile, omosessuale e delle minoranze etniche e linguistiche e spesso si occupano di problematiche connesse a oppressione razziale ed etnica, sviluppo delle società postcoloniali e globalizzazione.

L’Identità del genere

Un altro tema completamente diverso è l’identità di genere che si verifica quando la biologia corporea dell’individuo si distacca dal suo sentire affettivo. E ci sono bibliografie intere su questa situazione che crea problemi notevoli all’individuo.

Due argomenti diversi

Sono due tematiche diverse che si toccano nel voler combattere i fenomeni di bullismo e di discriminazione delle minoranze e che entrambe entrano di diritto nell’educazione alla differenza che deve far parte del nostro patrimonio educativo se vogliamo evitare altri suicidi di giovani adolescenti, come questo caso capitato a Roma nel 2013.

La petizione dei movimenti cattolici

E allora leggere di petizioni contro l’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole italiane pubbliche con argomentazioni veterotestamentarie come:

  • “introduzione della teoria del gender nelle scuole di ogni ordine e grado (fin dagli asili nido). Tuttavia, anche quando non si arriva a questo punto, in molti casi l’educazione sessuale è priva di riferimenti morali, discrimina la famiglia, e mira ad una sessualizzazione precoce dei ragazzi.”
  • Attualmente i progetti educativi in questo ambito vengono spesso presentati richiamando l’esigenza di “lottare contro la discriminazione. L’intento in sé potrebbe essere lodevole se ciò significasse educare gli studenti a rispettare ogni persona e a non rendere nessuno, a causa delle proprie condizioni personali (disabilità, obesità, razza, religione, tendenze affettive, ecc.), oggetto di bullismo, violenze, insulti e discriminazioni ingiuste. In realtà il concetto generico di “non discriminazione” nasconde molto spesso: la negazione della naturale differenza sessuale e la sua riduzione ad un fenomeno culturale che si presume obsoleto; la libertà di identificarsi in qualsiasi “genere” indipendentemente dal proprio sesso biologico; l’equiparazione di ogni forma di unione e di “famiglia”; la giustificazione e normalizzazione di quasi ogni comportamento sessuale. Tutto ciò, anche in altri paesi dove simili strategie educative sono da tempo applicate, come in Inghilterra e Australia, ha già causato una sessualizzazione precoce della gioventù che ha portato ad un aumento degli abusi sessuali (anche tra giovani), alla dipendenza dalla pornografia, all’attività sessuale prematura con connesso aumento di gravidanze e aborti già nella prima adolescenza, e all’aumento della pedofilia.”

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Le due affermazioni sono una chiara manipolazione informativa tra teoria del genere e identità di genere, fanno leva sulle paure più profonde della differenza che l’essere umano ha e teorizzano aumenti statistici di reati gravi come la pedofilia. 

Il coraggio di cambiare

Questa città con il gesto delle trascrizioni di Marino ha fatto un passo in avanti, subito attaccato dai politici che tengono famiglia, famo anche due o tre di famiglie… questa petizione e gli articoli ambigui pubblicati spesso contro le famiglie arcobaleno o i movimenti gay non aiutano il nostro Paese ad andare avanti, a vivere la realtà attuale.

Lamore_che_crea_una_famiglia

Non aiutano quei bambini, figli di famiglie con due papà e due mamme, che sono senza diritti, che ogni giorno affrontano il mondo circostante senza riconoscimenti, armati dell’amore dei genitori sicuramente ma vittime di manipolazioni come queste che appartengono ad ere sparite nella più becera storia medievale.

Bisogna avere il coraggio di cambiare, il coraggio di essere migliori di questo. 

Fratelli in Cristo

Io cattolica, forse fuori dagli schemi, ma questa è la mia casa e non ne uscirò, abito a Roma, culla di San Pietro, frequento la Chiesa da sempre, conosco una Chiesa comunità aperta ed accogliente, conosco una comunità di fedeli coraggiosa, che combattono anche per le altre famiglia, non si sentono minacciati. Si sentono Fratelli e Sorelle in Cristo, il più grande rivoluzionario mai esistito. Io Cattolica leggo queste affermazioni frutto di mix tra ignoranza e minaccia e le disconosco, sono io che come credente non vi riconosco.

Questo è il senso dell’articolo, la mia Chiesa non è questa, la mia Chiesa è amore.

4 COMMENTS

  1. Grazie Arianna, bell’articolo!
    Solo una correzione: l’identità di genere indica il genere o i generi in cui una persona si identifica o meno; quindi ce l’hanno tutte le persone!
    Per la maggior parte, l’identità di genere corrisponde al sesso biologico; per alcune persone invece no; e questa cosa può causare un disagio più o meno forte, soprattutto quando la loro identità di genere non viene riconosciuta perché viene data più importanza alla biologia (“visto che sei nato con un pene allora per me sei un uomo anche se ti senti donna”).

    Qui alcune belle interviste e storie:
    http://www.intersexioni.it/gabbie/
    http://www.intersexioni.it/la-transessualita-e-una-questione-sociale-conversazione-con-egon-botteghi/
    http://27esimaora.corriere.it/articolo/cosi-aiutiamo-nostro-figlio-15enne-a-diventare-una-ragazza/

  2. Concordo con te sulla grande confusione e strumentalizzazione dell’argomento ma ti posso assicurare, per esperienza appena vissuta, che le istituzioni non garantiscono chiarezza ed informazione. Da noi è stato presentato un progetto chiamato “destrutturazione della famiglia tradizionale”,destinato alla scuola dell’infanzia; all’obiezione che tale progetto andava autorizzato dai genitori (come tutti i progetti che si tengono a scuola, di qualsiasi genere) il documento è sparito, gli autori che lo hanno presentato pure e la scuola ha chiuso la faccenda con: tanto non è passato!!!!
    Essendo una realtà piccola, non come Roma, da chi dovremmo ricevere informazioni e istruzioni per essere pronti, come genitori, ad affrontare questi nuovi percorsi formativi che verranno inseriti nelle scuole?Chi ci informa? Ricordatevi che se la famiglia non è pronta, informata, coinvolta qualunque iniziativa finisce per fallire o per creare più problemi che soluzioni.

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