Si avvicina il 1° Maggio e per Roma e non solo è anche sinonimo del concerto di San Giovanni.
Uno degli ospiti sarebbe dovuto essere Fabri Fibra, rapper italiano amato dai giovanissimi.
Ma alcune parole delle sue canzoni hanno suscitato le ire delle donne riunite nell’associazione D.i.r.e, Donne in rete contro la violenza e il rapper è stato addirittura escluso dalla manifestazione dai sindacati organizzatori.
Ma cos’è che ha provocato tanta indignazione?
Due canzoni del rapper che inciterebbero all’omofobia e alla violenza. Una è “Su le mani” del 2006, in cui si cita anche Pacciani, e “Venerdì 17”, in cui si parla dello stupro e dell’omicidio di una bambina.
Sorpreso dalla scelta, lo storico organizzatore dell’evento Marco Godano, il quale rilascia un breve commento: «Non è nei nostri poteri rifiutare le indicazioni che ci arrivano dai sindacati».
“Il Primo Maggio è ancora soggetto a certi schemi che in altri circuiti live non ci sono o comunque non ci sono più”. Così Fabri Fibra ha commentato ieri via twitter la sua esclusione dal concertone del Primo Maggio.
“Il rap, come il cinema, racconta delle storie, alle volte crude alle volte spensierate. Spesso le rime e il rap servono per accendere i riflettori dove c’è il buio. Il rapper non prende una posizione sulla canzone che scrive: è l’ascoltatore che è costretto a riflettere e a prendere una posizione.”
Lui la sua posizione l’ha presa e ha espresso la sua condanna al femminicidio e alla violenza domestica “Tutti ne dobbiamo immediatamente prendere le distanze e deprecarla come uno dei peggiori crimini che si possano commettere».
Molti artisti si sono schierati con lui, parlando di censura.
Faccio una premessa: il rap non è che non lo capisco..è che a me non piace, ma questo è un altro discorso.
Ho anche letto i suoi testi e riesco a coglierne le provocazioni:
“canto in bunker in tendoni in covi morti e nei locali
in piazza e in discoteca ma mai nei centri sociali
perchè mi hanno minacciato di amputarmi tre cinghiali
davvero tu pensavi che facessi degli affari
e che magari con un disco mi ci compro una ferrari”
“ma sai cosa è la sfiga?
chi manifesta al G8 e poi finisce a terra con un colpo in testa
e sai cosa è uno sbirro?
chi viene assolto in piazza con la divisa anche se poi gli parte un colpo.”
ma certe altre frasi non le capisco proprio…
“non conservatevi datela a tutti anche ai cani
se non me la dai io te la strappo come Pacciani
io fossi nato donna ascolterei madonna
vestirei senza mutande ovunque e sempre in minigonna”
Il fatto è che è giusto quando lui dice che racconta solo di quello che vede, che le canzoni non devono essere solo piene di cuore sole e amore e che chi ascolta deve riflettere e prendere una posizione ma non tutti, soprattutto i ragazzi, hanno la maturità di capire ciò che è bene e ciò che è male.
Dice che anche Tarantino fa film violenti e piene di scene veramente “pulp”, ma se non ti va di vederlo…non vai al cinema. Punto!
Al concerto, gratuito, ci vanno centinaia e migliaia di ragazzi per i quali l’imitazione è una regola e diffondere messaggi sessisti e misogini non aiuta, soprattutto di questi tempi, in cui si sta cercando di combattere e di estirpare un certo modo di pensare!
E aggiungo, se posso permettermelo, che per me…il rap non è questo!
Non sono d’accordo.
A prescindere dal fatto che effettivamente il rap ha come elemento caratteristico la descrizione cruda della vita, spessissimo della vita degli “ultimi” e dei disadattati, proprio per far riflettere provocando e i ragazzini lo sanno molto di più di noi adulti, c’è da dire che quelle canzoni fanno parte del repertorio degli esordi, che mai sarebbe stato così sprovveduto da pensare di cantare in una manifestazione del genere.
Il repertorio più recente, inoltre, è, ascoltare per credere, decisamente allineato con i valori tipici del concerto e la presenza di chi oggi è sicuramente una potenza mediatica e comunicativa non avrebbe fatto altro che dare una gran mano alla causa, cosa che, invece, non hanno trascurato quelle del D.I.R.E. ben consce del ritorno pubblicitario gratuito che avrebbe dato la notizia alla loro semisconosciuta associazione.
Si può criticare e demonizzare (mi riferisco all’associazione e non all’autrice del post, che stimo), ma solo quando si conosce, altrimenti è facile che si tratti di una premeditata strumentalizzazione.
Ah, dimenticavo, neanche a ma piace il rap.